Il blog ha compiuto un anno, 365 giorni di ricette, foto, racconti, commenti ma soprattutto di emozioni. E’ stato come infilare qualche camicia in uno zaino, comprare un biglietto aereo e iniziare un viaggio senza meta, con la voglia di imparare, scoprire e camminare a passo svelto ma senza sapere verso quale meta. I primi passi sono stati incerti, in un territorio molto battuto, dove già molto era stato detto e fatto ma con la speranza di portare un tocco personale e qualcosa di nuovo legato alla mia terra e alle sue tradizioni. Sono partita con l’idea di esplorare il mondo dei dolci per poi scoprire un’attrazione per il salato e una voglia di sperimentare il più possibile per superare limiti e ostacoli. Il mio bilancio dopo 12 mesi e 99 ricette è molto positivo, soprattutto a livello personale, perchè ho stretto amicizie virtuali con donne intelligenti e capaci e ho scoperto molto su me stessa.
In questo momento in cui si tirano le somme è arrivata anche la mia prima collaborazione. Se ne parlava già da qualche mese e poi pochi giorni fa, mentre cercavo idee per il primo contest del blog, si è concretizzata rendendomi davvero felice. Di Rasenti Home design ho parlato a proposito di questi “cupcake” e delle loro tazze, diverso tempo fa. Un negozio molto bello, un paradiso per le “foodblogger” e per gli amanti del “design”. Entri per acquistare delle deliziose posate da utilizzare nelle foto del blog ed esci piena di pacchetti, perchè dietro ogni vetrina si nasconde un oggetto irresistibile e ti senti come Pinocchio nel paese dei balocchi ma con la sindrome da “shopping compulsivo” narrata dalla Kinsella! Ci capito spesso per curiosare e trovare ispirazione e vengo sempre accolta da Laura e Rossana con un sorriso, tanta gentilezza e una grande disponibilità. Perchè io sono una cliente noiosa, faccio mille domande e cammino con la testa per aria tra quelle vetrine perdendomi in mille pensieri. Guardo le meravigliose tazze di Pip studio e immagino cupcake golosi dai frosting variopinti per poi rimanere abbagliata dai servizi di piatti di Vera Wong, che con il loro minimalismo mi portano con la fantasia ad impiattare vermicelli di soia con gamberi in salsa Teriyaki.
Al momento sono follemente innamorata del servizio da tè di Wedgwood che grazie a Rasenti home design potete vedere nelle foto che accompagnano questa ricetta totalmente sarda. Quando l’ho portato a casa ho scoperto il suo “packaging” perfetto, curato in ogni minimo dettaglio, dai disegni dorati del coperchio alla forma delle scatole, da conservare come un tesoro e trasformare in portagioie preziosi. Io non ho saputo resistere alla tentazione e le ho utilizzate per dare un tocco in più alle foto. Il contrasto tra i piattini english style e la pasta bianca delle Tiliccas è affascinante, due mondi così lontani che si incontrano seduti ad un tavolo per il tè delle cinque dove ognuno porta la sua particolarità come spesso accade nelle migliori amicizie. Le tazze e i piattini mi hanno ricordato un viaggio ad Edimburgo e le lunghe gite in macchina per scoprire gli angoli più segreti e la speranza di scorgere sulla superficie dell’acqua almeno la coda di “Nessie“, per poi consolarsi dalla delusione del mancato avvistamento, con alzatine ricolme di piccoli sandwich salati.
E dalla Scozia e dall’Inghilterra ritorniamo in Sardegna per dare uno sguardo a queste Tiliccas. Uno dei dolci delle feste della tradizione sarda, a base di mandorle e saba (succo di uva cotto) oppure di mandorle e miele, particolari per quella sorta di ricamo che chiude l’involucro di pasta violata. A base di farina di semola, strutto, acqua e sale questo tipo di pasta è molto usato nella cucina sarda. I dolci della nostra tradizione, soprattutto nel nuorese, sono molto lavorati e ricchi di finissime decorazioni che li fanno assomigliare a dei gioielli. In questo momento sono attratta e affascinata da queste lavorazioni. Credo che la parte oroseina del mio sangue stia iniziando a bussare per affermare le sue origini
Ringrazio Laura, responsabile punto vendita, di Rasenti Home design per questa collaborazione e per aver deciso di sponsorizzare il primo contest di Vera in cucina di cui però parleremo nel prossimo post, il numero 100.
- Per la pasta:
- 250 gr di farina di semola rimacinata
- 50 gr di strutto
- Acqua q.b.
- Per il ripieno:
- 250 ml di saba
- 50 gr di mandorle tritate finemente
- scorza d'arancia grattugiata (a piacere)
- 6 cucchiai di semola rimacinata
- Qualche giorno prima tagliare la buccia dell'arancia, eliminare la parte bianca interna e metterla in acqua e lasciarla riposare un giorno, cambiando l'acqua un paio di volte. Asciugarla e tritarla finemente.
- In una ciotola mettere la farina a fontana e iniziare a impastare aggiungendo un bicchiere di acqua.
- Aggiungere lentamente lo strutto a pezzi e continuare a impastare. Se necessario aggiungere altra acqua. Impastare per almeno 10 minuti fino a quando la pasta non diventa liscia. Coprirla con un panno o con della pellicola e lasciarla riposare per almeno 30 minuti.
- In una padella versare la saba e farla scaldare. Aggiungere la farina di mandorle e la scorza d'arancia e la farina un cucchiaio alla volta fino a quando l'impasto non sarà ben amalgamato e si staccherà dalle pareti facilmente.
- Stendere la pasta aiutandosi con la macchinetta e usare la penultima tacca come riferimento per lo spessore. Con una rotella tagliare delle strisce di pasta (larghezza 5 cm per 15 di lunghezza). Con un cucchiaio prendere un po' del ripieno e lavorarlo con le mani per formare dei cilindri che andranno posizionati sopra le strisce di pasta.
- Tirare lungo il cilindro la pasta e dare la forma desiderata. Sistemare su una teglia ricoperta di carta da forno e infornare a 160° per 10 minuti circa. La pasta deve asciugarsi e non cuocere e soprattutto deve mantenere il suo colore chiaro.
- La pasta utilizzata in questa ricetta si chiama pasta violata ed è utilizzata in molte delle ricette della nostra tradizione e per prepararla basta ricordarsi che per 200 gr di farina occorrono circa 50 gr di strutto.
Veru says
Sono rimasta incantata dall’alzatina, che bella! Bellissimi anche i dolcini, resto collegata per il contest!! 😀
Caterina says
complimenti per la ricetta, essendo sarda conosco benissimo i dolci buonissimi come quelli che hai fatto tu, complimenti anche per la collaborazione ha degli oggetti stupendi1
paola says
che buone le tiliccas! come tutti i particolarissimi dolcetti sardi, del resto. Le tue sono perfette anche nell’aspetto! mai viste di così belle in nessuna pasticceria/forno …
L'albero della carambola says
TUTTO molto bello…complimenti! E questi dolcetti sono uno spettacolo…da provare!
un saluto simo
Margherita says
Bellissimi questi dolcini complimenti devono essere buonissimi Le porcellane sono semplicemente fantastiche:Mi dirai se vendono on line grazie
Giuliana says
si, un binomio perfetto viene fuori dall’accostamento tra piattini e dolcetti! 🙂
Marella says
Fantastico tutto. Anche io sono una estimatrice di Rasenti Home Design e vi chiedo di regalarmi un’emozione doppia: l’abbinamento tra una una creazione golosa di Vera e quei vassoi con le immagini di animali vestiti che ho visto in negozio qualche mese fa. Un caro saluto a tutti
Vera says
Ciao Marella, grazie mille, posso parlarne con Laura e vedere se riusciamo ad inventarci qualcosa di bello. Quei vassoi sono strepitosi.
Vera says
Ciao Margherita, grazie per le parole carine. Dal loro sito è possibile acquistare online.
Vera says
Grazie Caterina, benvenuta nel mio blog.
Alessandra says
Vera, le tue tiliccas sembrano di porcellana!! Si sposano perfettamente con questo lussuosissimo servizio da tè! I colori, le tazze, la teiera…trovo tutto incantevole!!!
Vera in cucina says
grazie Alessandra, sei davvero carina e le Tiliccas hanno quell’aspetto così particolare, adatto per questo genere di servizi.
simona says
Innanzitutto Auguri per l’anniversario del blog! Io ti seguo solo da qualche mese e sono stata subito affascinata dalla qualità delle tue ricette e dalle tue foto! Auguri per la collaborazione e i traguardi raggiunti.. Servizio da tè fantastico valorizzato dai tuoi scatti di gran gusto e questi magnifici dolcetti.. Insomma tanti tanti complimenti:)
la signorina pici e castagne says
considera che io in Sardegna ci sono cresciuta, ogni estate, ho delle carissime amiche lì e non c’ è anno che non vada a trovarle per passare del tempo con loro.
così ho imparato a fare dolcetti, pane, ravioli, gnocchetti ecc ecc..
questa ricetta è un colpo al cuore :O)
Alessandra says
Prima di tutto grazie per la ricetta! Provata durante il ponte e piaciuta tantissimo a tutti. Ma lo sai che anche a me piace un sacco il servizio da tea nelle foto?!!! :o) Buona giornata
Federica says
Che meraviglia! Mi ricordano le tiliccas che faceva mia nonna Carmela! Grazie per aver riportato a galla questa memoria…
Ancora mille complimenti!