Ci sono storie che iniziano quando meno te lo aspetti, accade con le belle amicizie e con i grandi amori. Incontri queste persone quando sei un adulto e mai e poi mai avresti creduto di vederle entrare nella tua vita. Perchè vagamente ti ricordi di loro, e di quando vi incrociavate nei corridoi dello stesso liceo. Due ragazzi così diversi, a vederli così, non avresti scommesso una centesimo su un futuro insieme da lì a 20 anni.
Così inizia questa storia, con una mela mangiata svogliatamente dopo pranzo, un colpo di coltello in più e il torsolo si apre lasciando cadere sul piatto un seme col germoglio. Ridete, perchè vi sembra così buffo quel seme di mela e in tanti anni non ricordi qualcosa di simile. Ma in fondo non sono poi così tante le mele che hai mangiato con attenzione. E per gioco metti quel seme dentro un bicchiere di plastica e pensi: “vediamo cosa succede”.
E succede quel che sempre accade quando un seme abbraccia la terra. Nasce una piantina. E ogni giorno osservi con occhi pieni di meraviglia questo miracolo e quelle minuscole foglioline verdi, e decidi di proteggere e curare questa piantina nella speranza che attraversi il tempo insieme a te. E quando lasci libera la fantasia, la vedi grande questa pianta, un melo alto e rigoglioso nel giardino di casa, mentre stai seduta sotto il fresco dei suoi rami coi bambini che giocano, come hai fatto tu per una vita sotto il pero selvatico o la pianta di limone.
E quei minuti che trascorri a fantasticare sono preziosi e insostituibili, perchè niente può scalfirli, nè la vita reale che scompiglia le carte, nè la realtà così cruda e difficile da gestire. E il mondo sembra un posto meno inospitale e la natura un po’ meno matrigna in questi giorni in cui la terra si muove e si porta via tutto.
E pensi a quando, tra qualche decennio, racconterai la storia del melo, arricchendola sempre di nuovi particolari e poco importerà se non saranno poi tutti veritieri. Se saremo bravi sarà uno degli alberi di famiglia, come il melograno di nonno Paolo o come la Camelia della vecchia casa. Io ci passo ancora davanti ogni tanto, la guardo oltre il cancello di ferro e lascio che i ricordi vengano a trovarmi.
Il pane allo yogurt è nato mentre osservavo la piantina. Anche il pane ha bisogno di cure, di qualcuno che si prenda la briga di mescolare insieme gli ingredienti giusti e di coccolarlo fino alla giusta lievitazione.
- 600 g farina Manitoba
- 1 panetto lievito di birra
- 2 cucchiaini zucchero
- 200 ml Latte intero, tiepido
- 170 ml yogurt greco
- 100 ml acqua
- 2 cucchiaini Sale
- q.b. Semi di zucca
- In mezzo bicchiere di latte (tolto dai 200 ml) sciogliere il lievito e lo zucchero e lasciare riposare un paio di minuti.
- Nella ciotola dell'impastatrice (o in una ciotola normale se impastate a mano) versare la farina e aggiungere il lievito. Iniziare a impastare e aggiungere lo yogurt mescolato ad un po' di latte per renderlo più fluido. Aggiungere il latte rimanente e impastare.
- Aggiungere l'acqua e il sale e lavorare per dieci minuti. Il quantitativo di acqua potrebbe variare a seconda della farina, quindi aggiungerla lentamente.
- Mettere l'impasto a lievitare coperto con uno straccio e al caldo.
- Quando avrà raddoppiato il suo volume, mettere l'impasto su una spianatoia e aggiungere semi di zucca a piacere.
- Lavorare con le mani per incorporare i semi e tagliare l'impasto in varie parti per formare i panini. Sistemarli su una teglia e farli lievitare per almeno 90 minuti. Cuocere in forno caldo a 190° per 30 minuti.
Terry says
Scrivi davvero bene!!! Sarà maico quel piccolo melo! 🙂
Il pane è favoloso!!!!
Veru says
Vedrai che melo che uscirà fuori!! 😀
Vera says
Ciao Terry
grazie e benvenuta nel mio blog.
Margherita says
come non si può lasciarsi trasportare lontano nel tempo da questi ricordi anche se sono tuoi, una volta che li leggi automaticamente diventano di tutti quelli che seguono il blog La camelia è come se nel tempo io l’avessi vista crescere…..Brava complimenti il pane deve essere ottimo,appena posso lo voglio provare
Alessandra says
Che tenerezza quelle foglioline così verdi e tenere! Prenditene cura, sarebbe bellissimo se diventasse uno splendido albero!!! 😀
E il pane…gonfio e magnifico…quasi – dico quasi – passa in secondo piano!! 😉
Francesca says
Sono una neoblogger e negli ultimi tempi sto scoprendo sempre nuovi blog bellissimi, il tuo piccolo melo è meraviglioso!è incredibile pensare a quanto diventerà grande e forte 🙂
la signorina pici e castagne says
ma che tenero il tuo piccolo melo!
e il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo, so esattamente quello che vuoi dire..
ma soprattutto… quel pane… mamma mia.. è perfetto!!!!!
l’ amore fa crescere le cose.. e la tua piantina viene su che è una meraviglia :O)
bacio
accantoalcamino says
Quoto Terry, scrivi davvero bene ed immagino cosa hai provato nel veder germogliare quel seme, buona giornata con quello splendido pane 🙂
Vera says
Sta crescendo tantissimo:)
Vera says
Ciao Francesca, benvenuta nel mondo dei blog:)
Vera says
La piantina sta crescendo tantissimo:) E’ proprio vero che l’amore fa miracoli
Vera says
Ciao Libera, grazie per le belle parole. Il melo cresce tantissimo, buon fine settimana