Sono davvero tanti i dolci tipici che caratterizzano la cucina sarda. Dolci bellissimi, finemente lavorati e dal sapore inconfondibile, che artisti della pasticceria come Anna Gardu, Roberto Murgia e “La cucina delle matriarche“, raccontano e tramandano con grande maestria.
Probabilmente il più famoso tra i dolci tipici della Sardegna, grazie alla sua presenza fissa nei menù di ristoranti e Agriturismo, è la Seada (anche detta Sebada).
Come descrivere una Seada a chi non ha mai avuto la fortuna di assaggiarla? La Seada è uno scrigno di sottile “pasta violada” che racchiude al suo interno un ripieno di formaggio aromatizzato dalla scorza di limone.
Un dolce che ti conquista al primo assaggio, forse il mio preferito tra tutti quelli della tradizione sarda.
Preparare le Seadas per molti è ancora un rito di famiglia e, come per quasi tutti i dolci della tradizione, ogni famiglia ha la sua ricetta e il suo procedimento.
La ricetta di mia nonna paterna, ad esempio, prevedeva che il ripieno venisse preparato sciogliendo il formaggio, mentre in quella di mia madre il formaggio viene tritato finemente insieme alla scorza di limone grattugiata.
Se la preparazione di questo dolce è un po’ lunga, tra pasta e farcia, la cottura invece è semplice e veloce. Non resta che scaldare l’olio in una pentola dai bordi abbastanza alti, immergere la Seada nell’olio bollente e friggerla fino a completa doratura.
La Seads può essere mangiata così senza nessuna aggiunta (ma così non esprime il suo potenziale) oppure accompagnata da miele (quello buono) o da zucchero.
I più coraggiosi (o golosi) come mio padre, li scelgono entrambi.
Come si preparano le Seadas?
Le Seadas
Ingredienti
- Per la pasta violada
- 500 gr di semola rimacinata
- 2 cucchiai di strutto ammorbidito
- 280 g circa di acqua tiepida
- 1/2 cucchiaino di sale
- Ripieno:
- 400 gr di formaggio pecorino fresco senza sale
- Scorza grattugiata di 2 limoni
Istruzioni
- Per la pasta:
- In una ciotola mescolare insieme la farina, lo strutto e l'acqua.
- Impastare fino a quando la pasta violada non sarà morbida e liscia. Coprire e lasciar riposare per 30 minuti.
- Per il ripieno:
- Metodo 1: In una pentola e a fuoco dolce mettere 2 cucchiai di acqua e il formaggio tagliato a pezzi piccoli. Mescolare fino a quando il formaggio non sarà completamente fuso, aggiungere la scorza del limone e amalgamare bene. Mettere il formaggio fuso in una teglia, stenderlo e lasciarlo raffreddare. Una volta freddo, prendere un tagliapasta e ricavare dei dischi di formaggio del diametro di circa 5 mm.
- Metodo 2:
- Tagliare il formaggio a pezzi piccoli e metterlo in un mixer insieme alla scorza grattugiata del limone e tritare finemente. Una volta stesa la sfoglia, utilizzare il tagliapasta per disporre sulla sfoglia il formaggio tritato dandogli una forma compatta.
- Preparazione:
- Stendere la pasta violada in sfoglie sottili. Mettere una prima sfoglia sul piano di lavoro, sistemare sulla sfoglia i dischi di formaggio ben distanziati e ricoprire con una seconda sfoglia di pasta violada. Con l'aiuto di una rotella tagliare le Seadas (dovranno avere un diamtero di circa 7 mm).
- Una volta pronte, immergere le Seadas in abbondante olio bollente e friggerle fino a quando non diventano dorate.
Anonimo says
Grazie Lisa per essere passata nel mio blog.
Anonimo says
Grazie a te. Se riesco a finire in tempo una ricetta che ho in programma partecipo di sicuro. Purtroppo non ho niente di già pronto, ho controllato ma nulla.
LaVally says
Quanto mi piacciono…e che buone… come faccio a resistere ancora un annetto per mangiarne delle buone…
Bravissima come sempre!!!! ed intanto sbavicchio davanti al pc…
a dopo per le nostre chiacchiere notturne…
Le Rocher says
che meraviglia! buonissimi! complimenti per il blog, molto interessante e ben curato.
Anonimo says
Vale quando passi di qui te le cucino personalmente.. a dopo!
Anonimo says
Grazie mille e benvenuto nel mio blog.
Ronax di Abernax says
Carissima Vera!! 😀
Grazie per la Bellissima Ricetta, che FINALMENTE ho trovato!! 😀 😀
Vorrei sapere, se come formaggio, potrei usare il caciocavallo calabrese. E’ a pasta morbidissima. Pensi vada bene ugualmente??
Ti Ringrazio Tantissimo!!
Un Bacione!!
Ronax.
Vera says
ciao Ronax,
grazie per la visita e il commento. Non conosco il sapore del caciocavallo calabrese, ma se è un formaggio dolce a pasta morbida puoi provare ad utilizzarlo. Fammi sapere!
Paola says
Ciao Vera..posso chiederti un’informazione? Quanto tempo si deve lavorare a mano l’impasto (più o meno) per ottenerlo morbido e liscio? É vero che più si lavora l’impasto meglio é? Mia madre sostiene che va lavorato per più di un’ora ma a me sembra eccessivo!!!
Vera says
Ciao Paola, la durata della lavorazione dell’impasto varia un po’ a seconda del tipo di ricetta. Con questa bastano anche 10 minuti, l’importante è che la pasta sia liscia.
Paola says
Grazie mille per la risposta rapidissima… Speriamo bene… 🙂