Ci stavo lavorando da due anni, spesso di notte e nei ritagli di tempo, con lunghi periodi in cui tutto veniva chiuso nel cassetto. Poi a dicembre ho dovuto rinnovare il dominio e mi sono ritrovata a parlare di obiettivi e intenti con le mie due compagne di avventura, quelle che aspettavano in silenzio mentre io cercavo di dare forma alla nostra idea. Ci siamo guardate in faccia, abbiamo parlato di cose concrete e al termine di una breve riunione abbiamo detto: “partiamo”.
Mi sono presa qualche settimana di tempo per rivedere i dettagli, per riprendere in mano il template che avevo scelto, per inserire altri contenuti e fotografare le nuove ricette. Ho preso un lungo respiro, ho cliccato su invia e ho mandato online il progetto al quale abbiamo lavorato per così tanto tempo: Assaggidisardegna.com
Non è un blog di cucina, ma un angolo in cui raccontiamo la nostra terra, tra itinerari in luoghi affascinanti e spesso sconosciuti, artisti dal grande talento e l’ottima cucina sarda, da quella più moderna a quella più antica. Ricette e procedimenti di cui lentamente stiamo perdendo traccia, per mettere tutto nero su bianco e continuare a tramandare, come se fossimo seduti davanti al camino di un piccolo stazzo per mostrarne i segreti a un nipote curioso e affascinato.
In questo viaggio alla ricerca dei sapori e dei profumi della mia terra non sono sola, mi fanno buona compagnia Maria Antonietta Mazzone autrice del libro “I sapori della memoria” e la giornalista Marella Giovannelli a cui ho affidato il compito di raccontare chi siamo e il nostro progetto:
Navigare in “Assaggi di Sardegna”, esplorare le sue rubriche, immergersi nella gustosa cucina tradizionale, conoscere gli itinerari e gli artisti presenti nel sito, vi regalerà sicuramente qualche sorpresa. Vi invitiamo alla riscoperta dei “sapori perduti” della cucina sarda, ricca di piatti semplici, genuini e saporiti. E’ un piccolo viaggio attraverso tante ricette, alcune delle quali sono ormai relegate tra le memorie domestiche, malgrado siano tutte squisite e facilmente eseguibili. In questi anni, si sta riscoprendo il valore aggiunto di un ricco patrimonio gastronomico non ancora del tutto recuperato.
L’offerta può essere validamente ampliata, proponendo profumi e sapori antichi; finalmente si è capito che bisogna puntare sulla varietà e sulle specificità locali, attingendo alle vecchie ricette di famiglia e di paese. Solo valorizzando la propria identità storica e culturale, anche in campo alimentare, si evita il rischio di sprecare potenzialità davvero straordinarie. La tradizione culinaria delle varie regioni dell’isola comprende tantissime specialità: “zuppe di legumi e di verdure, minestre insaporite con le erbe di campo, paste fresche lavorate a mano, sughi preparati secondo le vecchie ricette, selvaggina squisita, torte salate farcite con vari ripieni, delicatissimi dolci al cucchiaio, liquori fatti in casa e pietanze molto ricercate, preparate in occasione di particolari ricorrenze”.
Abbiamo pensato di non limitarci al “pianeta cucina” proprio per valorizzare ulteriormente i tanti tesori di cui è ricca la Sardegna. Due distinte sezioni sono dedicate agli artisti e agli itinerari turistici, selezionati con una cura particolare, sempre con l’obiettivo di offrire ai nostri visitatori, autentici “Assaggi di Sardegna”, eccellenti, pregevoli e mai banali.
Per festeggiare questo nuova avventura non potevo non preparare un dolce tipico della tradizione sarda, che un tempo veniva cotto nel forno a legna, al termine di una lunga giornata grazie al tepore di un fuoco ormai spento: I bianchini con le mandorle.
Un dolce delizioso, una meringa che racchiude al suo interno un cuore di mandorle e il profumo della scorza di limone.
Bianchini sardi
Ingredienti
- 250 g Albumi
- 500 g zucchero
- 1 goccia essenza di limone
- scorza di limone bio
- 100 g mandorle tostate e tagliate a filetti
Istruzioni
- Nella ciotola della planetaria iniziare a montare gli albumi. Quando iniziano a gonfiarsi aggiungere lo zucchero poco per voltae montare fino a quando il composto non sarà lucido e ben fermo.
- Aggiungere la scorza di limone e mettere nel "sac a poche" con beccuccio a stella. Accendere il forno a 100° e preparare due teglie ricoperte di carta da forno.
- In caso non si avesse a disposizione un "sac a poche", prendere il composto con un cucchiaio e dare la forma aiutandosi con una forchetta.
- Formare la base dei bianchini, mettere sopra un po' di mandorle e chiudere il bianchino con ulteriore meringa.
- E' possibile saltare questo passaggio unendo le mandorle direttamente al composto di albume e zucchero una volta che questo è ben fermo.
- Mettere in forno caldo e lasciare così per circa 2 ore. Spegnere e lasciare in forno fino a completo raffreddamento.
Tilde says
FAvolosi i dolci della mia terra
Eva úsela gonzalez says
Felicidades, sus recetas son deliciosas y con una hermosa presentacion. .
Patrizia says
Quando ero piccola li mangiavo sempre “i biancheddusu” ero molto golosa mi piacevano tantissimo proverò a farli seguendo la tua ricetta grazie
Mariapia margillesi says
Molto interrssanti le ricette spiegate in modo esauriente……sembrs tutto facile!
Gabriella Orru' says
Mi hanno fatto venire l acquolina in bocca in quanto mi ricordano quelli che faceva mia nonna.Ora li provo anch io.
ELVIRA says
Bellissimi! È da tanto che vorrei provare a farli, ma la certezza della buona riuscita mi fa desistere e siccome chi non risicata non rosica: proverò a farli!
ELVIRA says
…..di enti avo di chiederti: se devo infornare solo una teglia, l’altra che deve aspettare un bel po’ non si smonta nell’attesa? come posso fare? Grazie
Veruschka says
Ciao Elvira, se non hai un forno abbastanza grande per due teglie, ti consiglio di fare le meringhe un po’ per volta.